Percorrere il territorio del Parco Tepilora rappresenta una splendida occasione di approfondimento di un processo storico millenario senza soluzione di continuità, consentendo all’ospite, nella meravigliosa cornice naturalistica e paesaggistica, di cogliere fino in fondo l’essenza del territorio stesso, attraverso la visita di siti archeologici, testimonianze monumentali, centri museali e borghi medievali.
Su Romanzesu – Bitti
E’ tra i più importanti complessi abitativi e cultuali della Sardegna: costituito da un centinaio di capanne, cinque edifici di culto, un tempio a pozzo, quattro a "megaron" e un recinto cerimoniale. L'area si sviluppa attorno al tempio a pozzo collegato a una vasca lastricata, collegata a una fonte sorgiva. Sono emersi materiali del Bronzo recente e finale (XIII-IX sec. a.C.). Le ceramiche attestano un primitivo impianto dell'abitato nel Bronzo medio (XVI sec. a.C.).
Museo della civiltà contadina e pastorale - Bitti
Propone un prezioso viaggio nella memoria tra strumenti di lavoro e oggetti della vita quotidiana di pastori, contadini, artigiani e massaie.
Museo multimediale del canto a tenore - Bitti
Importante centro studi sulla polifonia, raccoglie il materiale sonoro dei più noti complessi vocali sardi e ha come obiettivo lo studio e la valorizzazione dei vari "canti a tenore" dell'isola.
Chiesa di San Giorgio Martire - Bitti
Chiesa ottocentesca nella cui casa parrocchiale si può visitare una piccola collezione di reperti archeologici.
Nuraghe Sa Mela - Lodè
Situato sul Monte Prana, fa parte, insieme al gran numero di tombe di giganti e domus de janas (chiamate sas calas 'e sos naneddos, ossia le piccole grotte dei nani), del ricco patrimonio archeologico di Lodè. Dal Monte Prana è possibile scorgere le fondamenta degli antichi villaggi di Sos Lothos e Thilameddu.
Chiesa di Sant’Antonio da Padova – Lodè
Le prime testimonianze risalgono al XV sec., nel XVII sec. divenne parrocchia. Una descrizione del 1777 la rappresenta con una sola navata e quattro cappelle laterali (una dedicata alla Vergine di Monserrato) ciascuna con i rispettivi altari.
Chiesa de su Remèdiu - Lodè
Antichissima chiesa, riedificata in toto alla fine del XVII sec., sorge nel centro storico del paese. Di probabile edificazione iberica all’incirca del XV-XVI sec., venne intitolata alla Vergine del Rimedio, apparteneva all’Ordine dei Trinitari che aveva il compito di redimere gli schiavi dalle catene dei musulmani e di portare avanti l’attività ospedaliera.
Nuraghe San Pietro - Torpè
Fra i nuraghi più interessanti presenti nel territorio, presenta un mastio centrale e quattro torri secondarie poste intorno alla prima, in direzione dei quattro punti cardinali.
L'insediamento venne abbandonato dai nuragici in maniera repentina e totale entro il II millennio a.C., per essere poi riutilizzato come granaio dai Romani alla fine del I secolo a.C.
Domus de Janas loc. Predas Rujas - Torpè
Importanti e ben conservate testimonianze archeologiche, confermano la remota frequentazione del territorio dovuta alla strategica posizione geografica del paese.
Parrocchiale della Madonna degli Angeli - Torpè
Costruita intorno al 1486, consta di un'unica ampia navata. Al suo interno custodisce un battistero ligneo restaurato negli anni '80 e diverse statue antiche.
Castello della Fava - Posada
Roccaforte del Giudicato di Gallura, edificata fin dal XII secolo, ha conservato la cinta muraria e la torre a base quadrata alta 20 m. il castello è stato sottoposto a restauro: una scala in legno porta alla sommità della torre quadrata da cui si può godere dell’ampio panorama sul mare, sulla foce del fiume Posada e la pianura circostante.
Borgo - Posada
Il borgo del paese mantiene la struttura medievale, con i vicoli tortuosi collegati da ripide scalinate, archi e piccole piazze. Le case in pietra grigia sono state ottimamente ristrutturate.
Chiesa di Sant'Antonio Abate - Posada
Chiesa parrocchiale edificata in età giudicale, probabilmente nel dodicesimo secolo, quando fu anche costruito il castello della Fava. Il 15 gennaio del 1388, all’interno dell’edificio sacro, fu firmata la pace tra la giudicessa Eleonora d’Arborea e il re Giovanni d’Aragona. E’ caratterizzata da un'unica navata trapezoidale e ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli.