Adagiata in una valle immersa nel verde dei boschi di sughere e macchia mediterranea, Bitti ha rivestito fin dalla preistoria un ruolo d’importanza strategica nella Barbagia settentrionale.
Custodisce nel suo territorio il sito archeologico di Romanzesu, uno dei più importanti complessi abitativi e cultuali della Sardegna nuragica,e diverse tracce documentate che testimoniano l’assidua presenza romana e bizantina.
Capoluogo di curatoria del giudicato di Gallura, feudo in periodo aragonese, in seguito Bitti è entrata a far parte del marchesato di Orani.
E’ sede di due realtà museali di particolare interesse: il Museo della Civiltà contadina e pastorale dedicato agli strumenti da lavoro e della quotidianità bittese e il Museo Multimediale del Cantoa Tenore in cui è raccolto il dei più noti complessi vocali sardi.
L’incantevole oasi di Littos ospita una grande varietà di flora e fauna selvatica.
Gli antichi e suggestivi sentieri dei carbonai, nell’area rimboschita di Crastazza, offrono facili percorsi di escursione.
Le spettacolari cascate di S’Illiorai e di Sas Iapias s’inseriscono in un contesto naturale ineguagliabile
Numerose le chiese campestri:da visitare il santuario della Madonna del Miracolo e quello della Madonna dell’Annunziata posto in una splendida valle